Educare alle Differenze – la rete italiana di associazioni che lavora con scuole e famiglie, persone adulte, bambine e adolescenti per prevenire ogni forma di violenza di genere e omolesbobitransfobia, per promuovere l’educazione all’affettività e fermare discriminazioni e disparità – ha diffidato il Comune di Pisa per la presenza in città di manifesti affissi da Pro Vita.

Il team legale della rete ha recapitato al Comune di Pisa una richiesta di annullamento in autotutela dell’eventuale autorizzazione e chiesto la rimozione urgente dei manifesti “9 persone su 10 mi riconoscono come essere umano, e tu?” firmati “Pro Vita e Famiglia”.

Questa campagna viola diverse norme vigenti, in quanto lede la dignità e colpevolizza le donne che, per scelta o necessità, hanno deciso di interrompere volontariamente una gravidanza.

La campagna Pro Vita appare demagogica, antiscientifica e fuorviante fin dalla scelta dell’immagine nel manifesto in questione: difatti nonostante l’interruzione volontaria di gravidanza possa effettuarsi nei casi ordinari solo entro i 90 giorni dalla procreazione, esso mostra un feto molto sviluppato, tipico delle fasi successive della gestazione. Questa subdola scelta ha il chiaro scopo di confondere e colpire chi abbia già effettuato o chi abbia intenzione di effettuare un’interruzione volontaria di gravidanza.

Si tratta, quindi, di una strategia comunicativa intrinsecamente aggressiva e violenta, che non può essere tollerata da un Comune, in quanto stigmatizza chi effettua l’interruzione volontaria di gravidanza – garantita e disciplinata dalla l. 22 maggio 1978, n. 194 – aggravandone la condizione di discriminazione. Una comunicazione lesiva e in contrasto con la disciplina UE1 che raccomanda gli Stati membri di garantire l’accesso alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi diritti globali, compresi la pianificazione familiare, i metodi contraccettivi e l’aborto sicuro, legale e gratuito, nonché il rispetto dell’autonomia e della capacità di ogni persona di prendere decisioni libere e informate sul proprio corpo e sulla propria vita, in quanto condizioni essenziali per conseguire l’uguaglianza di genere, sociale ed economica.

Purtroppo questa campagna non è isolata ma si inserisce in un attacco costante da parte dei Pro Vita contro le donne e la loro autodeterminazione, attacco che in queste ore si fa sempre più violento con la decisione del Governo Meloni e della destra di favorire e finanziare l’ingresso all’interno dei consultori di associazioni antiabortiste

MANIFESTI PRO VITA: DIFFIDATO IL COMUNE DI PISA